lunedì 3 marzo 2014

Non di magrirò mai ma in compenso investirò nel sicurissimo business del mattone.

Nella mia palestra (non mia di proprietà, mia nel senso che io contribuisco ad incrementare la proprietà dei proprietari visto l'esorbitante canone annuale che mi fanno pagare; potremmo praticamente dire che un pezzettino di muro, quello con lo specchio sbilenco per esempio, sia mio; in estrema sintensi, quindi, quando dico "mia palestra" intendo proprio mia-mia) funziona più o meno così: nei giorni antecedenti le feste principali, nei giorni cioè in cui sai che stai andando incontro ad imminente abbuffata, o nei giorni in cui sai che stai andando incontro ad imminente prova costume, o nei giorni in cui sai che stai andando in contro ad imminente abbuffata in costume, ecco, proprio in quei giorni, loro ti riempono la palestra di dolcini, pasticcini, assaggini, mignon e spuntini. Il tutto abbondantemente irrorato da fiumi di bibite gassate e supercaloriche.
A Natale, per esempio, c'è il brindisi col pandoro-con-Nutella (che il pandoro semplice non è abbastanza ingrassante). A Pasqua uova di cioccolato e Cocacola. A San Valentino aperitivo di salamini e mortadelline (chissà perché poi...). Oggi, che si festeggiava il Carnevale, tavolata con con chiacchiere e patatine.
Le chiacchiere, per chi non le conoscesse, sono un insulso e banale impasto di farina fritta interamente cosparso di zucchero a velo.
Praticamente da sole non hanno un sapore definito a parte il sapore di fritto. Impanate nello zucchero a velo assumono invece quel particolare sapore di pezzo di farina fritta cosparsa di zucchero a velo.
La ricetta è più o meno questa: impastate la farina, non importa con cosa, tanto dovrete friggerla, deve solo sapere di fritto. Stendetela, tagliatela a listarelle, friggetela a caso, tipo come fareste con una pentola piena di lasagne, e cospargetele di zucchero a velo. Lo zucchero a velo deve essere tanto, deve essere talmente tanto che quando addenterete la prima chiacchiera, il vostro vestiario, dal collo in giù, dovrà riempirsi completamente di polvere di zucchero, persino le scarpe. Dovrete diventare un tutt'uno con lo zucchero, come se vi foste tuffati in una piscina di terriccio o foste strafatti di cocaina al punto da fare collassare un cane poliziotto a 7 chilometri di distanza.
Le chiacchiere non hanno, di fatto, un sapore deciso, no. Hanno quel tipico sapore delicato, quel sapore piacevole ma scialbo che solo le chiacchiere hanno. Hanno quel tipico sapore di quelle "cose" che, dopo che ne mangi una, ti viene subito voglia di mangiarne un'altra perché la prima, da sola, non è riuscita a soddisfarti completamente; la prima, da sola, non aveva quel gusto deciso e forte che ti appaga già a primo boccone.
E allora ne mangi un'altra.
E un'altra
E un'altra.
E un'altra.
Alla fine ne mangi così tante che ti sazi, ma resti comunque insoddisfatta. E come se non bastasse mangi pure altra roba, e tutta quella fatica fatta in palestra non è servita a niente.
Alla fine ti sei riempito di chiacchiere, di dolcetti da pasticcerie, di merendine e, se il frigo è stato particolarmente generoso, anche dei resti della cena del giorno prima.
Comincio a sospettare che lo facciano apposta in palestra, che lo facciano per garantirsi altre mensilità, ti fanno mangiare qualcosa di scialbo per instradarti verso la via della perdizione, per indurti a spazzolare ogni traccia di cibo nel raggio di un chilometro e a quel punto zac!, ti inducono a tornare in palestra, a sudare e faticare, psicologicamente ti spingono ad iscriverti anche per le prossime 5 annualità, tu pensi che siano stati così carini da offrirti un dolcetto e invece loro ti hanno convinto a pagare anche l'altra parete, quella con i pesetti e i nastri elastici.

2 commenti:

  1. La prossima volta che faccio le chiacchiere ti invito! Le prepari con me, spiani la pasta sottile sottile sottile sottiliiiiiissima con il mattarello per circa un paio d'ore e poi... non ne mangi. Così fai allenamento corpo e mente ;p

    p.s. vedi che andare in palestra non è poi così male? Ti danno anche da mangiare!

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  2. Non so se me la sento.... La preparazione prevede che ci dovremmo rotolare nello zucchero a velo?

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