lunedì 10 dicembre 2012

Misteriose Scomparse

Mi chiedo, perchè? Perchè tutti gli studiosi, cioè quasi tutti, o meglio una parte: quelli fra loro che si occupano di studiare fenomeni indipendenti dall'operato umano, fenomeni che hanno a che fare con entità diverse da quelle con cui siamo soliti convivere, fenomeni paranormali, o più semplicemente fenomeni anormali. Perchè tutti questi studiosi, dicevo, concentrano i loro studi sulle apparizioni misteriose?
Perchè, invece, non studiano certe sparizioni misteriose?
Sarebbe molto più comodo. Oltre che più frequente. Inoltre ognuno di noi ha sperimentato, e sperimenta continuamente (ne sono sicura! O almeno lo spero, altrimenti la mia vita sarebbe molto molto strana), inspiegabili fenomeni di sparizioni improvvise.
E' un classico: hai una cosa, te lo ricordi, l'avevi in mano. Ti ricordi distintamente di averla prelevata dalla sua posizione di partenza, e ti ricordi di averla tenuta fra le mani, che ne so, mentre traascorrevi un certo istante della tua giornata.
E non parlo di quei casi in cui capita che cerchi gli occhiali da vista e non li trovi, che sei sicura di averli lasciati da qualche parte nelle vicinanze ma proprio non li trovi, e alla fine ti accorgi che li hai sul naso. E non parlo nemmeno di quando, mentre sei al telefono con un amico, distrattamente cerchi il cellulare e non ricordi assolutamente dove l'avevi lasciato un minuto prima, e credi di averlo perso o che sia scomparso, prima di renderti conto di averlo nella tua mano sinistra incastrato fra il palmo e l'orecchio.
No.
Parlo proprio di quelle Sparizioni Misteriose: una cosa che un istante prima c'era e un istante dopo, pluf, scomparsa. Vi sarà sicuramente capitato: avete qualcosa fra le mani, il qualcosa vi cade di mano, lo vedete scivolare, sul braccio, sulla stoffa del pantalone, per terra, primo rimbalzo, secondo rimbalzo, pluf, scomparso.
Una volta stavo giocando in casa con quelle palline rimbalzanti che lanci per terra e rimbalzano sul balcone della vicina del quarto piano. Per intenderci quelle palline in gomma che il professore di Fisica Generale 1, ai corsi di ingegneria, lancia per terra nell'aula per spiegarti il principio dell'urto elastico e anelastico. Quelle palline che compri in edicola insieme ai braccialetti della fortuna, o che, nel mio caso, trovi in giro per il mondo perse da qualche altro bambino dopo un rimbalzo irreversibile. Ero bambina chiaramente.
Giocavo per casa lanciando questa pallina e ripescandola al volo. Me lo ricordo benissimo: sono entrata in bagno lanciando la pallina. La pallina è rimbalzata ed è finita dietro il bidet. L'ho vista. L'ho vista cadere, rimbalzare e rotolare lì dietro. Ovviamente mi sono abbassata per prendere la pallina da dietro il bidet, ma la pallina non c'era più. Era scomparsa! Non l'ho mai più ritrovata.
Dentro di me ho sempre pensato che in realtà la pallina sia ancora lì, nascosta bene, forse sotto le piastrelle o dentro il tubo di scarico. Deve essere lì per forza.
Dentro di me ho sempre pensato anche che un giorno, i nuovi inquilini che abiteranno questa casa smonteranno il bidet e troveranno la mia pallina rimbalzante dentro le tubature dell'acqua calda. Forse corrosa.
Oggi per esempio, proprio poco fa, sono arrivata a casa con il solito calo di zuccheri. Tutti sanno che quando hai un calo di zuccheri e le mani leggermente tremanti, devi mangiare qualcosa.
Proprio per questo ho deciso di mangiare una brioscina (traduco per chi non è siciliano: una piccola brioches, quella che di solito alle feste di compleanno dei figli, si offrono ai bambini, farcite di maionese e prosciutto cotto, o, per intenderci, quelle dove di solito si mette dentro la Nutella).
Solo dopo ho scoperto che il calo di zuccheri non si vince con una brioscina vuota, non ci sono abbastanza zuccheri, evidentemente, nella brioscina vuota. Ed è per questo che ho deciso di aprire il frigo e fagocitare i resti di parte della cena di ieri, consistenti in frittura mista.
Solo dopo ho scoperto però, che nemmeno la frittura vince il calo di zuccheri. Mi sono vista costretta, quindi, a decidere di mangiare un paio di Ringo.
Ora, io sono sicura, lo so, lo so perchè è successo qualche minuto fa. Ho preso 2, numero 2 (due) biscotti dalla confezione. Li ho messi nella mia mano sinistra e con la destra tenevo i due telefoni cellulari mentre mi recavo nella mia stanza. Lo so, so di avere mangiato un, numero 1, biscotto e di avere intanto posato i telefoni sul comodino, con l'idea di togliermi le scarpe prima di telefonare.
Ora, mi chiedo: dove è finito l'altro Ringo?

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